Lavoro Forzato e Abusi Sistemici contro le Donne Detenute in Iran (Italian)
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In questo podcast, mettiamo in luce il modello costante e allarmante di lavoro forzato e abusi sistemici nei confronti delle donne detenute in diverse strutture carcerarie in Iran, tra cui il carcere di Vakilabad (Mashhad), il carcere di Sepidar (Ahvaz), il carcere di Qarchak e il carcere di Tabriz. Queste pratiche violano direttamente gli standard internazionali dei diritti umani e rivelano un deliberato disprezzo per la dignità e il benessere delle donne incarcerate.
Natura Sistemica del Lavoro Forzato
Il lavoro forzato non è un evento isolato, ma una pratica abituale e istituzionalizzata all'interno del sistema carcerario iraniano riservato alle donne. Le detenute sono costrette a lavorare in vari settori, tra cui fabbriche, laboratori (tessitura di tappeti, sartoria, produzione di scarpe), pulizie, panetteria, cucina e confezionamento.
Ore di Lavoro Prolungate e Non Retribuite
Le donne detenute sono obbligate a lavorare per molte ore, spesso oltre l’orario lavorativo standard, senza adeguati periodi di riposo o una giusta retribuzione. Una testimonianza riferisce che le donne lavorano “senza sosta fino alle 16:30, anche se dovremmo rientrare entro le 15:00”. Un’altra fonte evidenzia che alcune lavorano fino alle 22:00. Nonostante l’intensa fatica, i salari percepiti sono definiti “miseri”, variando da appena 30.000 a 200.000 toman al mese.
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